domenica 1 luglio 2012

27 giugno..suggerimenti

Cinzia Naticchioni
Elisa Fiorini
Chiara Roma

mi hano suggerito di:
  • studiare una diversa sistemazione delle pavimentazioni e delle aiuole esterne per evidenziare lo spazio esterno "a imbuto" e per creare un maggiore collegamento visivo tra le due parti del giardino separate dalla sala di aggregazione vetrata;
  • studiare una diversa collocazione dell'ascensore e delle scale interne, tentando di metterli maggiormente a sistema con la rampa esterna;
  • modificare la grafica delle sezioni bioclimatiche al livello di  colori per renderle più leggibili.

domenica 20 maggio 2012

PinUp

Programma funzionale



Bang



Diagramma a blocchi



Distribuzione



Spazi serventi-spazi serviti



Manuale dell'architetto:

- spazi di ristorazione


- cucine

 - mensa





- bar


Schemi distributivi _ piante 1:200


 



sabato 12 maggio 2012

Quando la buona cucina sposa un progetto sociale

Cliccando qua e là su internet ho trovato un sito che elencava tutti i ristoranti "particolari" di Italia. Ho iniziato a leggere e ho scoperto che la particolarità di questi posti deriva dal fatto che sono tutti gestiti da ragazzi diversamente abili, che hanno costruito su questa attività un progetto che li vede protagonisti.
Queste iniziative, il cui numero è sempre in crescita, mi hanno colpito molto perchè hanno lo stesso obiettivo fondamentale che vorrei che avessero il mio progetto e il mio programma.
Non importa in che modo, attraverso quali attività, con quali mezzi o strumenti, ciò che è importante è l'obiettivo di mettere fine all'epoca dell'assistenzialismo, dove il disabile è visto come soggetto passivo di solidarietà, e di garantire un futuro ai ragazzi disabili che hanno la necessità di vivere una vita normale.
E' un nuovo modo di vivere la disabilità psichica e intellettiva, che, cercando di favorire l'inserimento lavorativo dei ragazzi, li pone come soggetti attivi che diventano protagonisti della propria vita.
A Roma ci sono due ristoranti che forse, proprio per questo motivo, vale la pena di visitare.
Il primo è la "Locanda dei Girasoli", situato nel quartiere Quadraro e nato dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la sindrome di Down di dare una prospettiva lavorativa ai loro figli.
Vi metto il link del sito del ristorante, per eventuali curiosità:
Sempre a Roma c'è la "Trattoria degli Amici", un ristorante a Trastevere specializzato in cucina romanesca e sostenuto dalla Comunità di Sant'Egidio, in cui lavorano un gruppo di persone disabili affiancate dai loro amici che aiutano volontariamente.
E ancora a Roma c'è il primo pub gestito completamente da disabili, promosso dall’associazione Addha Onlus - associazione in difesa diritti handicappati - da cui prende il nome. L’idea è quella di ribaltare il concetto dell’integrazione sociale; non più gruppi di normodatoati entro i quali il giovane con disabilità deve integrarsi, ma un gruppo di giovani con disabilità che integra i normodotati del quartiere.


Oltre al pub dove vengono servite ogni tipo di bevanda, pizze e su richiesta spaghetti, c’è un palcoscenico dove i ragazzi possono esibirsi proponendo musiche e canzoni; è presente inoltre il digitale terrestre per seguire le partite di calcio. Una sala pc da modo ai giovani requentatori del centro, con o senza disabilità, di cimentarsi in altre attività, la progettazione di un sito internet, i corsi per la patente europea del computer, un piccolo orto nel bel giardino esterno. Chiamarlo pub è riduttivo. Si tratta piuttosto di un vero e proprio centro di socializzazione, quello che molto spesso manca ad un quartiere di periferia.
Questo è il link del blog dell' Addha's pub:
Soprattutto l' "Addha's pub" mi ha colpito molto perchè mi sembra molto simile e compatibile con il mio programma e con il mio intento. Non solo buona cucina, ma vero e proprio luogo di aggregazione.
Ora manderò un'email all'associazione Addha Onlus per chiedere di poterli incontrare e di poter visitare il pub, perchè mi sembra davvero interessante, e soprattutto perchè sono molto curiosa di capire se un'iniziativa del genere, simile alla mia, ha trovato un forte riscontro all'interno della società, soprattutto al livello di quartiere.

Scriverò al più presto, sperando di essere da loro contattata.


martedì 8 maggio 2012

Contesto sociale

Partnership al progetto


Quando sono rientrata dalla lezione in cui il professore aveva spiegato che avremmo dovuto cercare dei "clienti virtuali" a cui presentare e proporre il nostro progetto avevo le idee un po' confuse perchè non avevo idea di come iniziare la ricerca.
Soprattutto ciò che mi preoccupava di più era il fatto che ero convinta che nessuno mi avrebbe mai risposto, data la caoticità del mondo in cui viviamo.
Sono partita un po' scoraggiata, ma comunque ho iniziato a fare qualche ricerca su internet e a pensare se mai mi era capitato di entrare a contatto con qualche associazione che potesse fare al caso mio.
Io non sono mai entrata a contatto con associazioni del genere, ma, quando ho iniziato il progetto, l'idea di creare un centro ricreativo per ragazzi disabili basato sul riciclo dei materiali mi era venuta ripensando a un particolare episodio.
Un giorno mia madre, tornando da una mostra di beneficenza, mi aveva fatto vedere in fotografia alcuni quadri coloratissimi, sculture e altre opere d'arte, e mi aveva spiegato che queste opere erano esposte e poi potevano essere acquistate. Io mi arrabbiai moltissimo per il fatto che mia madre non ne aveva acquistata nessuna perchè le avevo trovate davvero bellissime e particolarissime.
Solo successivamente mia madre mi spiegò come e da chi erano stati fatti quei quadri così belli, e mi disse che gli artisti erano dei ragazzi disabili che vivevano in una casa-famiglia e che, frequentando laboratori creativi, corsi di pittura, ecc, avevano prodotto varie opere e avevano avuto l'occasione di esporle e venderle.
Vedere, anche se solo in foto, quegli oggetti che mi avevano tanto colpito mi ha portato poi a proporre come programma di mixitè il centro ricreativo per disabili "disAbility".

Quindi come passo successivo nella ricerca del partnership ho pensato direttamente di chiedere a mia madre maggiori informazioni su quella mostra e sono arrivata a mettermi in contatto con l'Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) attraverso un'amica di mia madre attiva in questa associazione.



ANFFAS

Anffas è una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilità che opera da più di 50 anni su tutto il territorio nazionale.
Anffas opera prevalentemente su base di volontariato, non ha scopo di lucro, e persegue esclusivamente finalità di integrazione e promozione sociale.
L'associazione ha molte finalità: stabilire e mantenere rapporti con gli Organi governativi e legislativi internazionali, europei, nazionali e regionali, con gli Enti Locali e con i Centri pubblici e privati operanti nel settore della disabilità; promuovere e partecipare ad iniziative anche in ambito legislativo, amministrativo e giudiziario a tutela delle persone con disabilità e loro familiari; promuovere e sollecitare la ricerca, la prevenzione, la cura, l'abilitazione e la riabilitazione sulla disabilità intellettiva e/o relazionale, proponendo alle famiglie ogni utile informazione anche di carattere normativo, sanitario e sociale ed operando per rimuovere le cause di discriminazione e creare le condizioni di pari opportunità; promuovere, in tutte le sedi, il principio dell' inclusione sociale , in particolare l'inclusione scolastica, la qualificazione professionale e l'inserimento inclusivo nel proprio contesto sociale e nel mondo del lavoro; promuovere lo sviluppo di strutture e servizi: abilitativi, riabilitativi, sanitari, sociali, socio-sanitari, socio-assistenziali, educativi, assistenziali, formativi, socio-educativi, sportivi - ludico motori - pre-promozionali e pre-sportivi, centri di formazione, strutture diurne e/o residenziali, anche in modo tra loro congiunto.


Gli obiettivi dell' Anffas mi sono sembrati molto interessanti e molto compatibili con il mio programma, in quanto le persone disabili all'interno dell'associazione vivono in comunità e svolgono attività che permettono loro di impegnare il proprio tempo, di confrontarsi, di imparare.

Ecco qui comunque il link per ulteriori approfondimenti!!



Ho deciso, quindi, di mandare un'email a lei esponendole in breve il mio lavoro, il mio obiettivo, il mio programma.
Questa è l'email che le ho scritto:

Sono una studentessa che frequenta il quarto anno della facoltà di architettura presso l'università "Sapienza", e, per il corso di progettazione architettonica, sto facendo una ricerca ed un progetto per la creazione di un centro polifunzionale a Roma, nel IX municipio, in cui ragazzi disabili possano vivere in comunità e possano svolgere durante la giornata diverse attività, quali laboratori creativi basati sul riutilizzo di materiali ed oggetti riciclati, laboratori teatrali, corsi di scrittura creativa, coltivazione di un orto a km 0,ecc. Il mio obiettivo è quello di creare un coinvolgimento non solo di questi ragazzi, ma anche degli abitanti dell'intero quartiere; per questo ho previsto che il centro preveda varie attività di incontro e partecipazione per avvicinare due mondi spesso distanti. Ci saranno, infatti: spazi espositivi, sia all'interno della struttura sia nel giardino, in cui i ragazzi che vivono nel centro potranno esporre le opere da loro create nei laboratori; aree di vendita in cui saranno presenti sia le opere e gli oggetti creati, sia i prodotti biologici coltivati nell'orto; uno spazio di ristorazione gestito dai ragazzi e che utilizza prodotti ricavati dall'orto a km 0; un'area in cui organizzare eventi e manifestazioni teatrali; uno spazio di aggregazione e di relazione in cui sia i ragazzi disabili, sia i ragazzi del quartiere possano trascorrere il tempo libero. Poichè ho notato una corrispondenza tra il mio intento ed il vostro programma, vorrei chiedervi, se possibile, un incontro per presentarvi la mia idea e per avere un confronto diretto con un ente come il vostro, che opera in questo settore da molti anni.
Vi ringrazio anticipatamente e vi invio cordiali saluti.

Proprio oggi lei mi ha risposto scrivendomi che avrebbe inoltrato l'email al presidente dell'associazione per poter riuscire ad avere un incontro.


Bisogna solo attendere!